Si sta parlando molto in questi giorni della presunta veggente di Trevignano che afferma di ricevere messaggi dalla Madonna. Non possiamo dunque esimerci dall’esporre il nostro pensiero basato sulle Scritture. Premettiamo che noi crediamo alle apparizioni di Dio nell’Antico Testamento e di Cristo nel Nuovo, perché ci atteniamo strettamente all’insegnamento del Vangelo e PARLIAMO QUANDO LA BIBBIA PARLA E TACCIAMO QUANDO ESSA TACE.
Riconosciamo vere le apparizioni di Dio, fatte a personaggi (ad es. Mosè) ed a profeti dell’Antico Testamento per comunicare verità di fede e comportamento al popolo ebraico. Così come riconosciamo vere quelle che Gesù risorto ha fatto ai suoi apostoli e discepoli:
a) Per dimostrare loro che era real¬mente risorto, e che la sua risurrezione era la prova più certa del¬la sua divinità, avendola Egli stesso data come tale agli scribi e farisei (Matteo 12:38 ecc.).
b) Così «si presentò vivente con molte prove» (Atti 1:3) facendosi toccare da Tommaso (Giovanni 20:24, 31), e perfino mettendosi a tavola coi due discepoli di Emmaus (Luca 24:29 ss.).
c) Ed Egli «si fece vedere da loro (apostoli e discepoli) per quaranta giorni e ragionando delle cose relative al Regno di Dio» (Atti 1:3), che egli era venuto ad edificare e del quale essi avrebbero dovuto rendere testimonianza «fino all’estremità della terra» (Atti 1:8).
In breve, le apparizioni di Dio (nell’Antico Testamento) e di Cristo (nel Nuovo) hanno avuto sempre la motivazione di far conoscere la volontà di Dio per la salvezza del suo popolo, quello ebraico prima, la Chiesa poi.
È stato sempre Dio a scegliere i suoi testimoni! Ed ecco perché in nessuno dei ventisette libri del Nuovo Testamento mai si parla di apparizioni di Maria o santi. La verità divina una volta rivelata ai testimoni scelti da Dio, è rivelata per sempre, e non c’è bisogno che esseri umani, anche onesti e buoni, si erigano a testimoni di Dio con apparizioni per incitare e stimolare alla fede ed all’ubbidienza.
Per questo scopo abbiamo il Vangelo di Cristo, che esorta i discepoli di Gesù «ad attenersi al Signore» (Atti 13:23), «ad attenersi al modello delle sane parole» (2 Timoteo 1:13), ed «attenersi alle cose udite» nella predicazione (Ebrei 2:1). Ed è per questo che il Vangelo di Cristo non prevede apparizioni di Madonne e santi. E per secoli infatti non si sono avute.
Il cambiamento dottrinale, culturale, organizzativo della Chiesa di Cristo in Roma è iniziato quando essa cominciò a paganizzarsi, favorita dall’atteggiamento benevolo dell’imperatore Costantino col suo editto di Milano del 313 e dell’imperatore Teodosio il Grande che col suo editto del 380 fece della Chiesa Cattolica la Chiesa dello Stato Romano.
E fu così che nei primi decenni del secolo quinto cominciò a sorgere il culto a Maria, mentre nei secoli precedenti nessuna preghiera era stata a lei rivolta, nessun genere di rito a lei tributato, avendosi in seno alla Chiesa per lei solo ammirazione e lode.
Ora, da circa cento anni le apparizioni di Maria monopolizzano quasi interamente le manifestazioni del soprannaturale cattolico. Maria appare in continuazione e il suo culto, propagandato dalla gerarchia cattolica, è stato usato come il mezzo più idoneo per tenere legati i fedeli alla Chiesa di Roma.
Ma queste apparizioni e visioni hanno come unica e sola ragione del loro verificarsi il fatto che sono conseguenza ed effetto della continua propaganda religiosa del culto a Maria in seno alla Chiesa Cattolica. Perché la continua propaganda mariana, fatta in modo da toccare le corde più intime dei sentimenti umani, facendo scattare la molla dell’esaltazione psicologica per Maria, che si ritiene rimedio ad ogni male, rifugio sicuro, porto tranquillo, aiuto in tutte le circostanze, consolatrice degli afflitti… Ora, che questa continua propaganda esasperi il sentimento religioso delle popolazioni, specialmente di soggetti psichicamente impressionabili, ne è prova il moltiplicarsi in questi ultimi tempi delle apparizioni della Madonna.
Si vogliono nuove apparizioni, sensazioni nuove; si vuole sempre il soprannaturale a portata di mano.
E dopo le apparizioni di Fatima, di La Salette (Belgio), di Lourdes, di Siracusa, di Bearaing e Banneux in Belgio, ecco quelle di Citrone nel Salernitano, di Casavatore a Napoli, di Sezze, dei pressi di Carpi, di Cosenza, e di Medjugoritze (Jugoslavia) ecc… E si potrebbe continuare ancora a lungo, se si avesse la mappa o l’archivio delle apparizioni mariane, custodito in Vaticano. Tuttavia, quanto si può dire con certezza è che SI TRATTA DI PSICOSI SIA INDIVIDUALE CHE COLLETTIVA, DELL’IRRAZIONALE MESSO IN MOTO DA SUGGESTIONE, IN ALCUNI CASI DA MALATTIA MENTALE O ALLUCINAZIONE, E ANCHE (perché no?) DI INGANNO. Se si analizzano poi sia i messaggi che il modo di apparire della Madonna si nota che:
● Nei messaggi non c’è in genere nulla di singolare e di straordinario: conversione, penitenza, devozione alla Madonna con la recita del rosario, minacce di castighi e dell’inferno per chi non ubbidisce, e pace se si fa quanto la Madonna dice;
● Nelle apparizioni poi non si riesce ad avere una vera e reale immagine di Maria: diversi sono gli abiti che Maria indossa nelle apparizioni, diverso il colorito della pelle (bianco in genere, ma nero a Chestokova, e olivastro a Guadalupe).
Che significato ha questa diversità di abiti e carnagione? Si tratta, a mio avviso, di un argomento importante e quasi decisivo per la non realtà delle apparizioni. Infatti, è l’immaginazione dei veggenti a creare quell’aspetto e quegli abiti simili a quelli che essi conoscono nelle persone delle loro terre oppure che vedono nelle frequentano o dei libri di devozione o riviste che leggono. Questi fatti o sono umanamente spiegabili, o sono frutto di inganno, oppure rientrano nel campo della medicina psicosomatica o anche, nella migliore delle ipotesi, nel campo della Metapsichica attraverso la fabulazione isterica o simulazione. L’isteria infatti è all’origine di molti fatti storici, e della maggior parte delle visioni e dei cosiddetti miracoli.
E questa mitomania isterica, che si cela sovente dietro fenomeni che si pretendono straordinari, spesso è molto difficile da smascherare.