NUOVI CIELI E NUOVA TERRA NEL VECCHIO TESTAMENTO

L’idea di un nuovo cielo e di una nuova terra, in sostituzione della precedente situazione, non è una novità nella Bibbia. Isaia aveva descrittole conseguenze dell’indignazione dell’Eterno verso le nazioni pagane parlando dello scioglimento delle montagne nel sangue, e la dissoluzione dei cieli, arrotolati come un libro, per cadere “come la foglia dalla vite, come cade il fogliame morto dal fico” (Isaia 34:3-4). Anche la nazione di Israele, per la sua disubbidienza, avrebbe conosciuto un identico destino, perché i cieli si sarebbero dileguati come fumo, la terra sarebbe invecchiata come un vestito, per significare la fine del sistema giudaico (Isaia 51:4-6). Al loro posto, Dio avrebbe “piantato dei cieli e fondato una terra” (v. 16) la nuova Israele spirituale, ossia la Chiesa. Il superamento del vecchio ordine e l’istituzione di un ordine nuovo è annunciato ancora più chiaramente da Isaia, nel cap. 65. Dio disse che “le afflizioni di prima saranno dimenticate, e saranno nascoste agli occhi miei” (v. 16), in altre parole, passeranno via. Al posto del vecchio cielo e della vecchia terra, Dio ne avrebbe creato di nuovi: “Poiché, ecco, io creo dei nuovi cieli e una nuova terra… io creo Gerusalemme per il gaudio, e il suo popolo per la gioia” (vv. 17-19). E’ evidente dal resto del capitolo che il Signore stava parlando dell’ordine nuovo sotto Cristo in sostituzione del vecchio ordine sotto la Legge.

NUOVI CIELI E NUOVA TERRA NEL NUOVO TESTAMENTO

I nuovi cieli e la nuova terra di cui parlano Giovanni e Pietro nel N.T. sono il simbolo di una realtà in cui il Cristiano si troverà con Dio. Gesù ha promesso di andare a preparare un luogo nella dimora del Padre dove accoglierà chi avrà creduto e ubbidito alla sua Parola: “Il vostro cuore non sia turbato; abbiate fede in Dio, e abbiate fede anche in me! Nella casa del Padre mio ci son molte dimore; se no, ve l’avrei detto; io vado a prepararvi un luogo; e quando sarò andato e v’avrò preparato un luogo, tornerò, e v’accoglierò presso di me, affinché dove son io, siate anche voi; e del dove io vo sapete anche la via” (Giovanni 14:1-4).

Pietro ci conforta affermando: “Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, che nella sua grande misericordia ci ha fatti rinascere a una speranza viva mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti, per una eredità incorruttibile, senza macchia e inalterabile. Essa è conservata in cielo per voi” (1Pietro 1:4).

Ogni speculazione di origine materiale è fuori dalla logica biblica. Nessuno conosce come saranno i nuovi cieli e la nuova terra. Ma sappiamo con certezza che questa creazione sarà distrutta: “Il Signore non ritarda l’adempimento della sua promessa, come pretendono alcuni; ma è paziente verso di voi, non volendo che qualcuno perisca, ma che tutti giungano al ravvedimento. Il giorno del Signore verrà come un ladro: in quel giorno i cieli passeranno stridendo, gli elementi infiammati si dissolveranno, la terra e le opere che sono in essa saranno bruciate. Poiché dunque tutte queste cose devono dissolversi, quali non dovete essere voi, per santità di condotta e per pietà, mentre attendete e affrettate la venuta del giorno di Dio, in cui i cieli infocati si dissolveranno e gli elementi infiammati si scioglieranno! Ma, secondo la sua promessa, noi aspettiamo nuovi cieli e nuova terra, nei quali abiti la giustizia” (2 Pietro 3:10-13).

Paolo afferma che i risorti avranno un corpo diverso e che “carne e sangue” (il nostro corpo materiale) non potranno ereditare il Regno di Dio: “Così è pure della risurrezione dei morti. Il corpo è seminato corruttibile e risuscita incorruttibile; è seminato ignobile e risuscita glorioso; è seminato debole e risuscita potente; è seminato corpo naturale e risuscita corpo spirituale. Se c’è un corpo naturale, c’è anche un corpo spirituale. Così anche sta scritto: «Il primo uomo, Adamo, divenne anima vivente»; l’ultimo Adamo è spirito vivificante. Però, ciò che è spirituale non viene prima; ma prima, ciò che è naturale, poi viene ciò che è spirituale… Ora io dico questo, fratelli, che carne e sangue non possono ereditare il regno di Dio” (1 Corinzi 15:42-49)

Quando Gesù ritornerà, tutti i figli di Dio (i Cristiani) parteciperanno al raduno eterno, al ritorno a casa: «…perché il Signore stesso, con un ordine, con voce d’arcangelo e con la tromba di Dio, scenderà dal cielo, e prima risusciteranno i morti in Cristo; poi noi viventi, che saremo rimasti, verremo rapiti insieme con loro, sulle nuvole, a incontrare il Signore nell’aria; e così saremo sempre con il Signore. Consolatevi dunque gli uni gli altri con queste parole» (1 Tessalonicesi 4:16-18). Ecco la nostra consolazione. Ecco la nostra speranza. Saremo di nuovo insieme con tutti quelli che amiamo e che sono morti prima di noi nel Signore! Dio ci invita a preparare la nostra vita ora per ereditare la sua promessa conservata per noi nei cieli.

Guardiamo con fiducia alle promesse del Signore!