IL GIORNO DEL SIGNORE (Atti 20:7)
Chi afferma che un giorno vale l’altro per per adorare Dio come Chiesa e ne sceglie uno perché è “più comodo”, sicuramente è in piena confusione dottrinale. Il Padre, infatti, non ha lasciato nulla al nostro arbitrio, tantomeno il giorno in cui la Chiesa è chiamata a radunarsi per ricordare il sacrificio di Cristo, fare la colletta per autosostenersi, essere edificata attraverso l’insegnamento apostolico e elevare a Dio inni di lode.
Dio non è un Dio di confusione o di approssimazione. Dio ci ha lasciato un modello preciso e immutabile al quale abbiamo l’obbligo e il desiderio di attenerci: “Attieniti con fede e con l’amore che è in Cristo Gesù al modello delle sane parole che udisti da me” (2 Timoteo 1:13). Un modello che va seguito fedelmente. Affermare poi, cercando di giustificare le proprie idee, che i primi cristiani si radunavano tutti i giorni, significa non aver capito la differenza tra il comandamento di Gesù relativo alla sua commemorazione e il piacere di stare insieme con i fratelli per studiare il Vangelo, che può avvenire in ogni giorno. Il ricordo di Gesù, con il pane e il vino, non è lasciato alla nostra inventiva né tantomeno ai nostri comodi.
La Chiesa è un gruppo di cristiani (due o tremila, non fa differenza cfr. Matteo 18:20 e Atti 2:41) …